Dietro le quinte di Marcellino Pane e Vino
Credo che la scrittura di un articolo relativo ad uno spettacolo teatrale preveda, di prassi, il racconto dello spettacolo stesso. La storia, l’autore, dove e quando è ambientato…e via discorrendo. Diciamo subito che non sarà questo il caso.
Primo perché credo e mi auguro che la maggior parte di coloro che leggeranno questa pubblicazione, abbiano visto lo spettacolo o verranno a vederlo (mentre scrivo, mancano pochissimi giorni alla terza e quarta replica).
Secondo perché la storia di Marcellino Pane e Vino, la conosciamo tutti benissimo.
Terzo perché voglio raccontarvi la storia di cosa c’è dietro alla preparazione e realizzazione di questo progetto, che,
lasciatemelo dire, è forse più importante.
Tutto ha inizio un anno fa quando John mi chiama in disparte una sera alla prove di canto e mi spiega che nel 2018
saranno esattamente 40 anni che quel copione è stato messo in scena nel teatrino del Gifra.
Mi chiede di seguire la regia di una nuova rappresentazione, lavorando con i ragazzi che frequentano
l’associazione. Wow…bellissimo, ho pensato subito! Ma… sarò in grado? I ragazzi hanno mai fatto qualcosa in teatro? Chiedo a John. Risposta: Assolutamente no. Accidenti!…sarà durissima, ho pensato di nuovo!
I primi incontri si sono svolti in sala riunioni per l’assegnazione delle parti e la lettura del copione. Si va per alzata di mano… chi vuole fare questo? Chi vuole essere quello? Forse non proprio professionale, ma senz’altro democratico!
Primo problema: i maschi scarseggiano! Sistemati i frati e ovviamente Marcellino, mancano la guardia e il Sindaco…che si fa??? Beh…la guardia la camuffiamo un pochino… con divisa, cappello e tanta fantasia Anna sarà perfetta! E per il Sindaco nessun problema: ci sarà la moglie del Sindaco! Alcune ragazze sono senza la parte, ma nessuno deve
rimanere fuori da questo progetto. Il loro compito sarà altrettanto importante: saranno una squadra, che con prove dedicate e tanto impegno, farà in modo che il palco si trasformi ogni volta che il copione lo richiede, diventando ora
refettorio, ora esterno del convento e ora soffitta…e poi ancora refettorio…una faticaccia insomma, da organizzare e soprattutto da realizzare!
A Gennaio iniziamo a salire sul palco e… AIUTOOOO!!! Questi 15 ragazzi hanno un’energia incontenibile, hanno tanta voglia di imparare, ma tenerli a bada è qualcosa che sfiora l’impresa da Guinness.
Mi rendo conto che l’idea iniziale prospettata da John di andare in scena a Maggio è un tantino pretenziosa, sarà il caso di rivedere i programmi. Si parte dall’inizio, dall’ABC… costruiamo e perfezioniamo insieme ogni singola scena, ogni frase, ogni gesto, ogni piccolo spostamento che faccia parte del copione. Confesso che alcune sere ero piuttosto pessimista, anzi diciamo pure catastrofico!
Passano le settimane, i mesi e sembra non si arrivi mai alla fine… Quando però aggiungiamo le luci, le musiche, i costumi, i dettagli della scenografia capisco che lo spettacolo è pronto! E credo sia anche molto bello!
Prova dopo prova, grazie al loro grandissimo impegno siamo arrivati ad Ottobre, a pochi giorni dal debutto e mi rendo conto dello straordinario risultato che i ragazzi hanno ottenuto.
Ho avuto la fortuna di collaborare con persone straordinarie che voglio ricordare e ringraziare: Stefania, Barbara
G., Mario, Barbara M., Lucia, Giulia, Paola e Francesco.
Un ringraziamento particolare va ad Andrea, che sicuramente da lassù ha gettato uno sguardo a far sì che l’obiettivo fosse raggiunto nel migliore dei modi.
Buio in sala, silenzio sul palco, via alle musiche, si apre il sipario:
Che la magia abbia inizio!
Maurizio