Emmaus
III Domenica di Pasqua
La riflessione di P.Ringo
L’avventura capitata ai due discepoli di Emmaus ha dell’incredibile.
Credo che non sia mai successo a nessuno di raccontare all’interessato la sua… morte, fargli il resoconto dettagliato dei suoi funerali.
“Ma in che mondo vivi tu?… Tu solo sei così estraneo ai nostri problemi da non sapere….. Non ti rendi conto della situazione?…….. Aggiornati!”.
Questi due raccontano all’interessato la sua morte…
Sono i nostri discorsi. Discorsi di morte fatti al Vivente: un quadro nero della situazione presentato a Colui che è la luce del mondo, sì, sconfitte, delusioni, amarezze.
Ecco, Gesù si è imbattuto negli specialisti dello sconforto. “Noi speravamo…. Con tutto ciò, sono passati tre giorni…”
Ecco la lunghezza della nostra speranza, tre giorni ci sembrano un’eternità, non sappiamo attendere….La nostra speranza ha il fiato corto e una speranza col fiato corto non è più speranza, ma è un calcolo umano!
“Resta con noi, perché si fa sera”.
Comunque, quella celebrata da Gesù, insieme ai due discepoli di Emmaus, senza la presenza ingombrante di maestri di cerimonie, è stata una stupenda liturgia Eucaristica divisa in due parti: liturgia della Parola e liturgia del Pane.
P. Ringo