Pasqua col virus… e dopo?
“E tutto si è fermato…….”
Questo mondo lanciato come un bolide nella sua folle corsa, questo mondo di cui sapevamo tutti che correva incontro alla propria rovina ma di cui nessuno sapeva trovare il pulsante per la “fermata d’emergenza”, questa macchina gigantesca, è stata improvvisamente fermata. A causa di un minuscolo mostriciattolo, un piccolo parassita invisibile ad occhio nudo, un piccolo virus da nulla… che ironia! E noi siamo costretti a non muoverci più e a non
fare niente.
Ma cosa succederà dopo? Quando il mondo riprenderà la sua marcia, una volta che l’orribile mostriciattolo sarà vinto? A cosa assomiglierà la nostra vita,dopo?
Dopo?
Ricordandoci di ciò che abbiamo vissuto in questo lungo isolamento, stabiliremo un giorno alla settimana nel quale
smetteremo di lavorare, perché avremo scoperto com’è bello fermarsi. Un lungo giorno per assaporare il tempo che passa e le persone che ci circondano.
E chiameremo questo la Domenica.
Dopo?
Coloro che vivranno sotto lo stesso tetto, trascorreranno insieme almeno tre sere a settimana, a giocare, a chiacchierare, a prendersi cura l’uno dell’altro e anche a telefonare al nonno che abita da solo dall’altra parte della città o ai cugini che sono lontani.
E chiameremo questo Famiglia
Dopo?
Ci ricorderemo che questo virus si è trasmesso tra noi senza distinzione di colore della pelle, di cultura, di reddito o di religione. Semplicemente perché tutti apparteniamo alla specie umana. Semplicemente perché siamo umani. E da questo avremo imparato che se siamo capaci di trasmetterci il peggio, possiamo anche trasmetterci il meglio:
E chiameremo questo Umanità.
Dopo?
Potremo decidere di trasformare tutti i gruppi WhatsApp creati tra vicini durante questa lunga prova, in gruppi veri, di cene condivise, di nuovi scambi, di collaborazione per andare a fare le commissioni o portare i bambini a scuola.
E chiameremo questo GIFRA!
Dopo?
Nelle nostre case e nelle nostre famiglie ci saranno sedie vuote, e piangeremo coloro che quel dopo non potranno vedere. Ma ciò che avremo vissuto sarà stato così doloroso e allo stesso tempo così intenso, che avremo scoperto questo legame dentro di noi, questo senso di comunione oltrepassa gli anni della nostra vita, oltrepassa la morte.
E questo legame tra noi, che unisce questo lato e l’altro della strada, questo lato e l’altro della morte, questo lato e l’altro della vita, lo chiameremo DIO!!!
E’ questo il mio più bel augurio a tutti voi del dopo Pasqua
P.Ringo