Il buon Pastore
IV Domenica di Pasqua
La riflessione di P.Ringo
“Il Signore è mio pastore, non manco di nulla!”.
Ognuno ha il diritto di leggere questo Salmo con i propri occhi e il proprio cuore senza bisogno di intermediari… La donnetta che sgrana il rosario in fondo alla chiesa, come il grande teologo che sta elaborando una tesi ardita, possono ripetere questa parole: “Il Signore è mio pastore, non manco di nulla!”.
Il fatto è che l’uomo d’oggi rifiuta sdegnosamente il ruolo di pecora e l’idea di gregge, ma vi è dentro in pieno. Uno dei fenomeni più evidenti della nostra società è proprio la massificazione: TV, stampa, internet, navigazione, ecc… si chiamano comunicazione di massa. Mass Media, non solo perché informano le masse, ma perché creano; mangiamo ciò che dicono; vestiamo come ci dicono; parliamo come sentiamo parlare…
Anche noi facciamo parte di questo folto gregge…
Tu hai la maledetta abitudine di stazionare sempre in coda al gruppo: lo sai benissimo, anche se fingi di non accorgerti, sei una pecora che cammina ciondolando in fondo al gruppo.
Che cosa succede in fondo al gruppo?
Beh, quanto a mormorare, si mormora eccome!
La strada è difficile, il sole, le gambe che fanno male, la polvere, il pastore che si ostina ad andare così in fretta, sempre in salita!…
“Se anche passo in una valle oscura, non temo alcun male”
Però, alcune volte, il male vado a cercarmelo. Un sentiero allettante, un appuntamento mondano…
Il gregge, a volte, mi dà fastidio, alcune regole non le capisco.
Poi quando credi di aver messo una distanza incolmabile, quando ti sei tagliato fuori, trovi il Pastore accanto a te.
Sì, il Pastore stesso, ha abbandonato il gregge per venire a prenderti!
N.B. Tutti siamo pastori nei nostri ambienti!
P. Ringo