Gesù vero Dio è vero uomo
Ripercorriamo la Settimana Santa insieme a Gesù.
Un contributo per vivere, giorno per giorno, la Settimana Santa insieme a Gesù
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Buona Pasqua, Pasqua che sa di buono;
felice Pasqua,
felice come una pasqua!
Pasqua di resurrezione e
di tante piccole resurrezioni quotidiane.
Un’altra orchidea è sbocciata nel mio vaso.
Ho visto la prima rondine che vola libera e felice
sul ponte della Dora.
Farfalla bellissima nata da un bruco.
Seme che muore nella terra e germoglia.
Ovulo fecondato che si annida nell’utero
e mette in moto la vita.
Pasqua,
poesia che nasce nel cuore della notte
e si rivela all’incontro del giorno.
Mattino di Pasqua….
mattino di sorprese, di tuffi al cuore, di lieti annunci:
“E’ risorto, è risorta, non è più qui!”
“Ecco, faccio una cosa nuova,
nel deserto una strada aprirò!”
(Mariella G)
I frati, Pier Renzo, John, Ringo, Giuliano, Fabio, Giuseppe, Lorenzo,
vi augurano una serena Pasqua
Avvento 2022
Arriva ancora l’Avvento, tempo di attesa e di speranza. La pubblicità abbraccia tutti augurando: “Buon Natale”.
Auguri immaturi, poco saporiti, mandati troppo in fretta in automatico con la tastiera e senza cuore.
Sono auguri che mi innervosiscono, non toccano l’anima, lasciano il tempo che trovano.
Perché un “Buon Natale”, che arriva settimane in anticipo, lascia il sospetto che sia un augurio inviato in automatico, programmato nella memoria del computer.
Auguri che sovente dall’email vanno a finire dritti nel cestino.
Mi innervosiscono gli auguri anzitempo.
Non ho mai sopportato chi arriva a Natale scansando l’Avvento, o a Pasqua saltando a piè pari il Venerdì Santo: sono auguri senza spina dorsale; ripeto, lasciano il tempo che trovano.
Inizia l’Avvento: noi attendiamo che Cristo torni a trovarci.
Anche Dio inizia l’Avvento: attende che noi ci accorgiamo di Lui che è già sulla porta.
Il Signore non si stanca di venire.
Quante paure in questi tempi:
la pandemia, paura di uscir di casa, paura della guerra, paura della violenza, paura del terrorismo…
Di fronte a questo quadro, che cosa ci dice oggi il Signore?
Rivolge a ciascuno di noi la stessa esortazione che l’arcangelo Gabriele rivolse alla Vergine nell’Avvento: “Non temere, Maria!”.
Vissuto così, questo tempo di Avvento non sarà un contenitore delle nostre paure, ma l’ostensorio della nostra Speranza!
Mi viene da pensare che anche in cielo cominci l’Avvento, il periodo dell’attesa.
Qui, sulla terra, è l’uomo che attende il ritorno del Signore.
Lassù in cielo, è il Signore che attende il ritorno dell’uomo.
Il tuo Avvento sarà tale se riuscirai a vincere le paure e le pigrizie, ad uscire per incontrare la tua Comunità nella formazione dei lunedì sera e dei mercoledì.
Tutti aspettiamo: bambini, catechisti, ragazzi, giovani, adulti, coristi, teatranti, assistenti, sportivi, volontari.
Siamo sempre tanti quando le cose ci piacciono (piacere).
Siamo sempre pochi quando le cose ci costano (dovere).
Ti auguro un buon cammino verso una nuova nascita:
il Natale.
Forse per te sarà quello giusto!
Avvento: cosa dobbiamo fare?
Che cosa dobbiamo fare?
San Francesco, all’inizio della sua avventura di fede, consegnava ai suoi frati, anche loro un po’ scoraggiati, un
messaggio semplice, ma ricco di ottimismo, valido anche per noi oggi:
“Cominciate a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile.
E, all’improvviso, vi sorprenderete a fare l’impossibile!”.
In questo tempo di pandemia, siamo chiamati a fare ciò che è necessario.
Queste limitazioni imposte, non viviamole come frustrazioni, che paralizzano il nostro agire, i nostri incontri, ma come stimolo per mettere in atto la nostra capacità, la nostra voglia di trasformare ciò che sempre abbiamo fatto.
Il Natale del Signore, infatti, che ci prestiamo a vivere, ci parla di fragilità, povertà ed umiltà.
E questo tempo burrascoso ci ha fatto comprendere ancora di più che noi non siamo i padroni del tempo.
Questo lungo periodo di incertezze che il mondo sta vivendo, percorriamolo con la vigilanza del cuore, capaci
di scrutare la notte e sapere attendere con fede il domani che verrà.
Il cammino di Avvento sarà per noi tutti un tempo di attesa…
sì, attendere…chissà se siamo ancora capaci di aspettare. Nella nostra epoca, tempo del “tutto e subito”, parlare di attesa, sembra per molti sinonimo di passività e di poca voglia di fare.
Stiamo iniziando il cammino di Avvento che ci porta a vivere con gioia, speriamo, la solennità del
Natale. L’Avvento parla una lingua che comprendiamo tutti:
il linguaggio dell’Amore!
Buon Avvento e Buona Novena del Natale
P. Ringo
Cosa ci ha insegnato il 2020
Apertura anno sociale 2021-2022
Per la gioia di molti ci siamo finalmente lasciato alle spalle il 2020, un anno che ci ha messi a dura prova, un anno che ha portato sofferenze e grandi lutti, un anno che ha messo in ginocchio l’economia del Paese e ha minato le nostre relazioni sociali, un anno, insomma, che la maggior parte di noi vuole dimenticare in fretta.
Benché le speranze dell’anno in corso non siano rosee, di certo, per molti di noi è stato un anno orribile, da dimenticare in fretta, malgrado le conseguenze che ha portato con sé ci accompagneranno per molto tempo.
Personalmente, delle esperienze imposte dal 2020, mi porto a casa un ricco bagaglio di insegnamenti:
ho imparato a capire quanto valgono un abbraccio fraterno e una stretta di mano a quanti vogliamo bene;
ho capito quanto sia importante una partita di carte “belorone” e bere un caffè ogni tanto con i propri amici;
ho capito quanto mi manchino la nostra Comunità, la vita al GI-FRA, il momento della celebrazione dell’Eucaristia
con la partecipazione di tutta l’assemblea, la cantoria, il teatro, il catechismo, le riunioni, ecc…
Non ci manca nulla; eppure senza gli altri, anche senza le persone di cui ci lamentiamo sempre, ci manca tutto…
Con il Transito di S. Francesco, abbiamo aperto il nuovo anno sociale 2021-2022.
Abbiamo tanta voglia di trovarci insieme, di innamorarci del GIFRA, di creare momenti speciali per crescere sia umanamente che spiritualmente: incontri, formazione, cantoria, teatro, sport, centri estivi, pagine internet Gifra, volontari, riunioni, ecc…
Riprendiamo con gioia ed entusiasmo!
Buon Anno Sociale!
P. Ringo
Ma non è qui: dov’è?
Pasqua 2021
“Non è qui! E’ risorto!”.
Ma dov’è adesso?
“In cielo”, siamo tentati di rispondere.
In cielo. Dove tutto è bello, pulito, gioioso, felice.
Lontano dalla terra dove, per un po’ di bene, un po’ di bello, un po’ di gioia, bisogna marcire come un chicco di grano nel campo.
“Non è qui! E’ risorto!”.
Non è fuggito da noi, dalle difficoltà e dalle insidie del rapporto con gli altri, dai rischi della famiglia, dal sudore del lavoro, dalla monotonia del quotidiano, dalla violenza e dalle ingiustizie…
No, non è andato a vivere sul Tabor dove: “E’ bello stare qui”.
No! Sta qui nella pianura, dove le strade sono difficili e polverose.
Sta con noi. Più di prima. E’ ovunque.
“Non è qui! E’ risorto!”.
Non è più prigioniero della morte.
E’ vivo per farci essere vivi.
Non come gli angeli, ma come uomini e donne per portarci verso la vita che non finisce.
“E’ risorto! Non è qui!”.
Noi ne siamo testimoni. Ne siamo testimoni se qui, dovunque, sempre viviamo da risorti con una vita vera, buona, bella e fedele al Padre e ai fratelli.
La nostra vita, dopo la pandemia, non deve essere una ripetizione di ciò che è stato prima, ma una vera resurrezione.
Si tratta per noi di eliminare le vecchie abitudini, i vecchi rancori, le vecchie tenebre, i vecchi interessi e rivestirci di un abito nuovo: quello del servizio.
Il grembiule deve essere il nuovo abito pasquale!
Buona Pasqua!
P. Ringo